martedì 6 marzo 2012

Riassunto del 3 capitolo de "Il Corpo nel Medioevo" di Le Goff


Il cristianesimo e la crescente civiltà di corte si impegnarono nel compiti di civilizzare il corpo attraverso le buone maniere.
Il corpo è percorso da contraddizioni e contrapposizioni, è in continuo movimento, e lascerà dei forti contributi alla nostra civiltà.
L’alimentazione rappresenta una delle principali forme di piacere.
Nel medioevo ci sono due modelli alimentari in antitesi:
-         civiltà del grano, rappresentata da Romani e Greci
-         civiltà della carne, rappresentata dai barbari e dai popoli germanici.
È però evidente che ci troviamo di fronte ad una deformazione perché anche i romani e greci mangiavano la carne e anche i Barbari e germanici coltivavano grano e cereali.
Pian piano i ricchi e i poveri cominciarono a trarre giovamento da un’alimentazione equilibrata, ma dopo l’aumento demografico del 9 secolo le risorse boschive e della pastorizia iniziarono a scarseggiare e vennero quindi accaparrate dai ceti superiori.
Si cominciò a delineare quindi una distinzione tra ricchi e poveri dovuta al tipo di alimento assimilato: i poveri mangiavano soprattutto cibi di nature vegetale, mentre i ricchi erano coloro che potevano permettersi la carne, che venne da questo periodo in poi sempre più associata alla ricchezza e al potere.
La civilizzazione dei costumi passa attraverso le buone maniere e le arti della tavola, con la quali nasce una vera e propria civiltà del corpo.
La civilizzazione dei costumi è anche civilizzazione dei gesti, infatti gesti, movimenti e atteggiamenti sono al centro della vita sociale del periodo.
I bagni e le terme sono anch’essi due occasioni per civilizzare il corpo.
Gli uomini nel medioevo non odiavano la nudità, ma fu la chiesa a condannarla. La nudità oscilla infatti tra bellezza e peccato. Il nudo è legato inoltre allo stato selvaggio e alla follia, ed è anche una delle manifestazioni principali del pericolo morale.
L’abito al contrario non è solo ornamento, ma anche protezione e corazza.
La nudità cortese era invece ambigua: da un lato era un inno alla bellezza fisica, ma dall’altro stimolava la sessualità e la lussuria.
Nel medioevo vi erano due poli di bellezza femminile:
-         Eva, la peccatrice e tentatrice, ma fungeva anche da aiuto per l’uomo
-         Maria, la redentrice era al bellezza sacra di fronte alla bellezza profana.
La vera bellezza femminile era il prodotto di unione tra queste due bellezze.
La gestualità era molto importante e investiva tutti i settori. Ma bisogna distinguere tra il gesto, che era legato alla fede e all’interiorità e il gesticolare, legato invece al peccato e all’ossessione.
I mostri sono molti presenti nell’iconografia medievale, e furono dei testimoni importanti della storia del corpo, perché legati alle anomalie fisiche.
Gli esercizi fisici del medioevo non derivavano dallo sport antico e si differenziano dallo sport moderno.
C’era una distinzione tra giochi corporei cavallereschi e giochi popolari, che comunque erano delle variazioni intorno al tema della lotta.
Due sport principali da ricordare sono la pallacorda, precursore del tennis e la soule precursore del calcio, che si facevano i luoghi improvvisati.
Quando lo sport del medioevo si eclissa, farà di nuovo la sua comparsa sono nel 19 secolo quando si maturerà lo spirito di competitività e nasceranno anche i primi giochi collettivi per i quali è necessario creare delle squadre.

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