I
comportamenti innati sono essenzialmente gli stessi in tutti i membri di una
specie, sono ereditari e adattivi.
Un
comportamento innato ha le seguenti caratteristiche:
-
presenta
una forma stereotipata in più individui di una specie
-
è
presente senza che ci sia stata un’importante esperienza precedente che abbia
potuto farlo apprendere
-
è
universale per la specie, cioè si trova in tutti i suoi membri
-
una
volta stabilito rimane relativamente slegato dall’esperienza e
dall’apprendimento
Il
comportamento appreso, invece, è esattamente il contrario.
I
comportamenti innati sono chiamati “specie-specifici”, il che significa che
hanno luogo in tutti i membri della specie.
Due tipi di
comportamenti innati sono i riflessi e le coordinazioni ereditarie.
Un
coordinazione ereditaria è un complesso comportamento innato che favorisce la
sopravvivenza di una specie come anche i riflessi innati; è una “sequenza
geneticamente programmata di azioni motorie coordinate” che ha origine nel
sistema nervoso centrale da meccanismi ereditari specifici.
Una
coordinazione ereditaria viene suscitata da uno stimolo segnale.
L’evoluzione
implica un cambiamento filogenetico, che avviene in una specie nel corso di
molte generazioni, in contrapposizione a un cambiamento ontogenetico che
avviene durante la vita di un individuo.
Attraverso
variazioni genetiche naturali o mutazioni nacquero nuovi comportamenti, che, se
permettevano all’organismo di sopravvivere abbastanza da riprodursi, venivano
trasmessi geneticamente alla generazione successiva.
La
predisposizione ad apprendere comprende periodi di sensibilità e periodi di
capacità di apprendimento generali e specifiche.
I periodi
di sensibilità sono periodi specifici in cui gli animali sono biologicamente
pronti a imparare un nuovo comportamento.
L’imprinting
aumenta le probabilità di sopravvivenza del piccolo, perché ne assicura la
vicinanza al genitore.
Le capacità
di apprendimento generali e specifiche si riferiscono ad una capacità generale
impressionante di imparare dall’esperienza.
Gli etologi
si basano su 2 metodi generali per studiare il comportamento:
-
osservazione
naturalistica
-
sperimentazione
di laboratorio
L’insistenza
sull’osservazione degli organismi nel loro ambiente naturale differenzia più
chiaramente l’etologia.
Gli etologi
seguono una serie di fasi:
1- sviluppano un etogramma: descrizione
estesa e dettagliata del comportamento di una specie nel suo ambiente naturale
2- classificano questi comportamenti in
base alla loro funzione, cioè al modo in cui essi incoraggiano la sopravvivenza
3- confrontano il modo in cui un dato
comportamento funziona nelle varie specie
4- usano esperimenti di laboratorio per
determinare le cause immediate del comportamento
Gli etologi
hanno aumentato il potere del metodo osservativo, filmando o registrando le
loro osservazioni.
Bowlby ha
portato l’etologia all’attenzione degli psicologi evolutivi.
Un
attaccamento sociale precoce tra il neonato e chi si prende cura di lui è cruciale
per uno sviluppo normale.
I
comportamenti di segnalazione del bambino sono più complessi dei semplici
riflessi e spesso sono considerati delle coordinazioni ereditarie.
Un’altra
abilità trovata nei bambini piccoli che può facilitare le loro relazioni con i
genitori è l’imitazione della mimica facciale.
Le
aspettative del bambino sono parte dei suoi “modelli operativi interni” ossia
rappresentazioni mentali delle figure di attaccamento, di sé e delle relazioni.
Nell’attaccamento
innato i neonati hanno uno scopo: raggiungere un grado accettabile di vicinanza
all’adulto.
I periodi
di sensibilità e le capacità di apprendimento generali e specifiche
predispongono biologicamente il neonato e chi si prende cura di lui a
sviluppare un sistema di interazioni sincronizzate.
L’etologia
inoltre accentua l’effetto dell’infante sul genitore altrettanto quanto
l’effetto del genitore sul figlio.
Sia gli
adulti che i bambini sono predisposti biologicamente a sviluppare
l’attaccamento (teoria proposta da Bowlby).
Mary Ainsworth
ha ideato la procedura della “Strange Situation”, che dura circa 22 minuti, per
valutare gli schemi di attaccamento dei bambini alle loro madri.
La “Strange
Situation” è formata da 7 parti, ognuna delle quali dura 3 minuti circa:
1. la madre porta il bambino in una
stanza, lo depone sul pavimento e si mette a sedere in silenzio in una sedia
2. entra un estraneo che parla con la
madre e poi si rivolge al bambino con un gioco
3. la madre esce e il bambino rimane
solo con l’estraneo; se è il bambino è tranquillo l’estraneo rimane seduto, se
lo cerca lo asseconda con un gioco, mentre se piange cerca di consolarlo.
4. l’estraneo esce dalla stanza e il
bambino rimane solo
5. rientra l’estraneo che si comporta
come già descritto sopra
6. rientra la madre finalmente
7. l’estraneo esce dalla stanza
Esistono 4
stili di attaccamento:
-
attaccamento
sicuro (tipo B): il bambino protesta durante la separazione dalla madre,ma
appena torna si calma
-
attaccamento
sicuro evitante (tipo A): il bambino sembra indifferente quando la madre esce e
non dimostra angoscia quando è solo con l’estraneo. Il bambino reprime in
realtà la sua reazione. Al momento del ricongiungimento il bambino evita di
entrare in contatto con la madre (questi genitori sono insensibili)
-
attaccamento
insicuro ambivalente resistente (tipo C): il bambino piange quando esce la
madre e continua a piangere quando lei rientra, perché ha paura che lei se ne
vada ancora (queste madri sono arrabbiate e rifiutano il figlio, oppure a volte
donano calore al bambino). Il comportamento esplorativo è limitato dalle
difficoltà della separazione dalla madre
-
attaccamento
insicuro disorganizzato (tipo D): il bambino non ha un comportamento ben
definito durante la separazione dalla madre. Sono figli che hanno subìto abusi
o hanno madri depresse)
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